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lunedì 30 giugno 2014

Non, je ne regrette rien - La chanson du lundi #2

Non, je ne regrette rien è una canzone del 1956 composta da Charles Dumont con testo di Michel Vaucaire, intepretata da Edith Piaf.
La cantante considerava Charles Dumont un piccolo cantante da strapazzo, al quale riservò dei giudizi, gratuiti e poco lusinghieri. Pur non essendo il Dumont un fan della cantante, ha un grande sogno: far cantare una sua canzone alla legendaria Edith Piaf. Dopo numerosi rifiuti ella decide di incontrarlo e quando ascoltò le note che il piano di Charles Dumont suonava chiese di risuonarla più e più volte, alla fine gli disse con tono sicuro che quella canzone avrebbe fatto il giro del mondo!

Nell'autunno del 1960 le forze l'abbandonano ed è da oltre un anno che nessuno le offre una scrittura, nello stesso periodo si diffonde la voce che l'Olympia è in bancarotta, il direttore del celebre teatro dopo aver o licenziato gran parte del personale per necessità si reca da Edith Piaf alla quale le implora di aiutarlo. La cantante accetta di cantare la sua nuova canzone "Non, je ne regrette rien", all'indomani dell'esordio della nuova canzone tutti i negozi di dischi furono presi d'assalto! I negozi non riuscivano ad accontentare tutti i clienti, le fabbriche hanno dovuto lavorare di notte per coprire la richiesta che proveniva dai negozi.
Dopo l'esibizione il pubblico, costituito in gran parte da celebrità dello spettacolo,  l'ha applaudita per più di mezzora.
Aveva firmato contratti per almeno cento concerti, talvolta due nella stessa sera, contro i consigli dei dottori è andata avanti fino alla fine. In uno dei suoi ultimi concerti disse:" niente è grave, tutto ricomincia, se le cose iniziano male possono solo andare meglio e quando già vanno male non possono andare peggio perciò vanno meglio, c'è sempre una speranza anche quando sembra che tutto vada per il peggio" messaggio di conforto e speranza rivolto a chi come lei aveva attraversato e stava attraversando un momento difficile.
Muore il 10 ottobre 1963 a Grasse e viene trasportata segretamente a Parigi, città nella quale voleva morire, a bordo di un'autoambulanza.

Di seguito un tratto del film " La vie en rose " di Olivier Dahan (CLICCA QUI PER LO STREAMING) dove Marion Cotillard che interpreta Edith Piaf canta NON, JE NE REGRETTE RIEN. Nello stesso vi è la traduzione in italiano del testo. 

Non, je ne regrette rien

Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait
Ni le mal; tout ça m'est bien égal !
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
C'est payé, balayé, oublié
Je me fous du passé !
Avec mes souvenirs
J'ai allumé le feu
Mes chagrins, mes plaisirs
Je n'ai plus besoin d'eux !
Balayées les amours
Et tous leurs trémolos
Balayés pour toujours
Je repars à zéro
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait
Ni le mal; tout ça m'est bien égal !
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Car ma vie, car mes joies
Aujourd'hui, ça commence avec toi

No, non rimpiango niente!

No, niente di niente!
No, non rimpiango niente!
Né il bene né tutto il male che m'hai fatto, e mi sta bene così.
No, niente di niente!
No, non rimpiango niente!
È stato tutto saldato, spazzato via, dimenticato.
Me ne fotto del passato.
Coi miei ricordi,
innesco la fiamma,
i miei dispiaceri ed i miei piaceri,
non ho più bisogno di essi.
Rimossi gli amori
e tutti i loro tremoli,
dimenticati per sempre.
Riparto da zero.
No, niente di niente!
Neanche del bene che m'hai fatto.
No, niente di niente!
Poiché oggi, la mia vita, le mie gioie
tutto riparte con te.




domenica 29 giugno 2014

La vie en rose (La Môme) film streaming con sottotitoli in francese

Trama

La vita di Edith Giovanna Gassion, meglio nota come Edith Piaf, dal 1915 al 1963: dall'infanzia difficile (viene abbandonata dalla madre, cresce in un bordello, è obbligata a esibirsi per strada con il padre) fino al successo in Francia e a New York. Si susseguono poi la sfortunata storia d'amore con il pugile Marcel Cerdan, i gravi problemi di salute, l'abbandono delle scene...

                                        CLICCA SULL'IMMAGINE PER VEDERE IL FILM
http://www.filmfra.com/mome.htm

sabato 28 giugno 2014

Il favoloso mondo di Amélie (Le Fabuleux Destin d'Amélie Poulain) Streaming con sottotitoli in francese

Il favoloso mondo di Amélie (Le Fabuleux Destin d'Amélie Poulain) è un film scritto e diretto da  Jean-Pierre Jeunet ed interpretato da Audrey Tautou e Mathieu Kassovits.



Trama

Amélie, una ragazza di vent'anni che arriva da Montmatre, un giorno scopre di avere una missione da compiere: alleviare le pene degli altri. Anche dolori e frustrazioni minime: la solitudine della vicina di casa, lasciata dal compagno, o quella dell'anziano genitore che augura al nanetto del giardino lunghi viaggi in paesi esotici, quelli che lui ha sempre sognato. A un certo punto Amélie si innamora di uno come lei, un tizio caduto dalla Luna che colleziona frammenti di fototessere gettati via. Vivranno il principe azzurro e la sua fatina, felici e contenti?
               
Di seguito il trailer del film e il collegamento allo streaming.

                                         

                                     CLICCA SULL'IMMAGINE PER VEDERE IL FILM
http://www.filmfra.com/ameli.htm

lunedì 23 giugno 2014

Le espressioni idiomatiche francesi - Les expressions idiomatiques n° 1

L'espressione idiomatica è un elemento lessicale complesso più lungo di una parola ma più corto di una frase, un insieme di parole il cui significato letterale non ha nulla a che fare con quello figurato.
L'espressione idiomatica è un carattere distintivo di una cultura, elemento di saggezza popolare.
E' bene sapere, quindi, che la stessa espressione idiomatica non va tradotta letteralmente da una lingua all'altra. Di seguito una parte delle expressions idiomatiques francesi più comuni:


Mettre les pieds dans le plat potrebbe probabilmente farci pensare a " sputare nel piatto dove si mangia " magari.

In francese dice mettre le pieds dans le plat quando
si rivolge una domanda difficile con brutale franchezza.
Con un esagerata impudenza si commette un'indiscrezione imperdonabile.



 Donner sa langue au chat. Si utilizza questa espressione quando si abbandona una conversazione, quando si rinuncia a trovare una risposta o a cercare una soluzione
 Être lessivé può avere un triplice significato:
  • essere rimasto senza forze, esausto. (Es. dopo una dura giornata di lavoro)
  • essere rimasto fuori da una gara, una competizione.
  • essere licenziato.
 Avoir un poil dans la main è un'espressione molto utilizzata in francese, ha una connotazione negativa, vuol dire essere troppo pigro.





domenica 22 giugno 2014

Le Petit Prince - audiolivre - (il piccolo principe letto in francese con sottotitoli in francese)

Il piccolo principe è uno di quei magici libri che tutti dovremmo avere,  dovremmo leggere, rileggere...
Un vero toccasana per l'anima. Di seguito la lettura del libro con i relativi sottotitoli in francese.




Le scaphandre et le papillon - Film in francese con sottotitoli in francese (streaming)

Trama

Jean-Dominique Bauby si risveglia dopo un lungo coma in un letto d'ospedale. È il caporedattore di 'Elle' e ha accusato un malore mentre era in auto con uno dei figli. Jean-Do scopre ora un'atroce verità: il suo cervello non ha più alcun collegamento con il sistema nervoso centrale. Il giornalista è totalmente paralizzato e ha perso l'uso della parola oltre a quello dell'occhio destro. Gli resta solo il sinistro per poter lentamente riprendere contatto con il mondo. Dinanzi a domande precise (ivi compresa la scelta delle lettere dell'alfabeto ordinate secondo un'apposita sequenza) potrà dire "sì" battendo una volta le ciglia oppure "no" battendole due volte. Con questo metodo riuscirà a dettare un libro che uscirà in Francia nel 1997 con il titolo che ora ha il film.
L'occhio del protagonista diventa la soglia che permette al pesante e inerte scafandro del suo corpo di liberare (anche se faticosamente) la farfalla del pensiero. La voce interiore imprigionata di Jean-Do ci rivela al contempo l'orrore della condizione e l'indomabile spinta all'espressione di sé. Il giornalista pensa, desidera, soffre, grida dentro di sé. È un grido in cerca di una bocca che possa tradurlo in suoni e parole. Il battito delle ciglia (che ricorda non a caso il battito d'ali di una farfalla) si traduce in lettere e le lettere in parole. Schnabel e Amalric riescono a non fare retorica e al contempo a commuovere profondamente liberandosi dal falso pietismo che spesso accompagna queste storie 'vere'. Raggiungono il risultato grazie a un attento lavoro di flasback che si integra alla perfezione con la descrizione di un corpo che da apertura al mondo si è trasformato in sepolcro. Tutto ciò senza lanciare proclami né a difesa strenua della vita né a favore dell'eutanasia. Il che, di questi tempi, è già un merito di per sé.

                                       CLICCA SULL'IMMAGINE PER GUARDARE IL FILM

http://www.filmfra.com/papilon.htm

Vive la France 2013 - Film in francese con sottotitoli in francese (streaming)

Trama

Muzafar e Feruz sono due gentili pastori del Taboulistan, un piccolo stato dell'Asia centrale sconosciuto ai più. A loro, per "pubblicizzare" lo stato sulla scena internazionale, il figlio del presidente affida il compito di mettere a segno un clamoroso atto terroristico e distruggere la torre Eiffel.

Giunti in Francia, Muzafar e Feruz dovranno scontrarsi con una realtà più ostile di quanto credessero: nazionalisti corsi, zelanti poliziotti, taxisti disonesti, tifosi violenti, lavoratori scontrosi, amministratori kafkiani ed errori medici.
Niente sarà loro risparmiato fino a quando non incontreranno la giovane giornalista Marianne che, credendo di trovarsi di fronte a due immigrati clandestini, decide di far scoprire loro il lato accogliente, bello e generoso della Francia.

http://www.filmfra.com/vive.html   Clicca qui per vedere il film

Le vent nous portera. La chanson du lundi

 A partire da oggi ogni lunedì avremo un consueto appuntamento " LA CHANSON DU LUNDI "

Dall'origine dei tempi la musica permea le nostre anime,  completa le nostre vite, ci accompagna in ogni occasione.

Lo studio di una lingua talvolta può risultare più o meno ostico, ascoltare musica è sempre piacevole.

Uno dei pezzi che sicuramente ciascuno di noi avrà cantato sotto la doccia è: Le vent nous portera!
Un singolo difficile da dimenticare, una canzone di grande raffinatezza, dal testo visionario e malinconico, il tocco chitarristico di Manu Chao poi fa di questo pezzo un piccolo capolavoro.

La canzone racconta la storia di due personaggi inseparabili, le cui memorie si tramanderanno.
Allora musica! Di seguito trovi il testo con la relativa traduzione. La traduzione è posta volutamente sotto al testo e non di fianco, in quanto è buon esercizio cercare di capire prima da sè il significato.




Le vent nous portera – Noir Désir (2001)
Je n’ai pas peur de la route
Faudra voir, faut qu’on y goûte
Des méandres au creux des reins
Et tout ira bien (là)
Le vent nous portera


Ton message à la Grande Ourse
Et la trajectoire de la course
Un instantané de velours
Même s’il ne sert à rien (va)
Le vent l’emportera


Tout disparaîtra mais
Le vent nous portera


La caresse et la mitraille
Cette plaie qui nous tiraille
Le palais des autres jours
D’hier et demain
Le vent les portera


Génétique en bandoulière
Des chromosomes dans l’atmosphère
Des taxis pour les galaxies
Et mon tapis volant, dis ?
Le vent l’emportera


Tout disparaîtra mais
Le vent nous portera


Ce parfum de nos années mortes
Ce qui peut frapper à ta porte
Infinité de destins
On en pose un et qu’est-ce qu’on en retient ?
Le vent l’emportera


Pendant que la marée monte
Que chacun refait ses comptes
J’emmène au creux de mon ombre
Des poussières de toi
Le vent les portera


Tout disparaîtra mais
Le vent nous portera.


Traduzione:
Non ho paura del cammino
Bisognerà vedere, bisogna assaporare
La parte più profonda e oscura di noi stessi
E tutto andrà bene là,
Il vento ci guiderà


Il tuo messaggio all’orsa maggiore
E la traiettoria del viaggio
Un’istantanea di velluto va
Anche se non serve a niente
Il vento la porterà con sè


Tutto sparirà ma
Il vento ci guiderà


La carezza e la mitragliata
E questa piaga che ci perseguita
Il palazzo degli altri giorni
Di ieri e di domani
Il vento li porterà con sè


Genetica a bandoliera
Dei cromosomi nell’atmosfera
Dei taxi per le galassie
E il mio tappeto volante, allora?
Il vento lo porterà con sè


Tutto sparirà
il vento ci guiderà


Questo profumo dei nostri anni morti
Ciò che può bussare alla tua porta
Infinità di destini
Se ne perde uno e poi cosa ne rimane?
Il vento lo porterà con sè


Mentre la marea sale
e ognuno rifa i propri conti
Io mi sposto nel cuore della mia ombra
Polveri di te
Il vento le porterà con sè


Tutto sparirà
il vento ci guiderà.


martedì 17 giugno 2014

I verbi irregolari del francese

I verbi irregolari


Sono quelle forme verbali che mancano di uno o più tempi o interi modi; alcuni sono stati inseriti nei verbi irregolari, anche essendo difettivi, cioé: défaillir, saillir, déchoir, échoir, falloir, pleuvoir, promouvoir, seoir, paître, traire.

Gli altri sono:

apparoir (constare):
si usa nel linguaggio giuridico il presente, il appert;

choir (cadere):
si usano l’infinito e il participio passato, chu;

accroire:
solo l’infinito nella locuzione faire accroire (dare ad intendere);

attraire (attirare):
solo l’infinito;

braire (ragliare):
solo le terze persone del presente indicativo, il brait, ils braient,
dell’imperfetto indicativo, il brayait, ils brayaient, il futuro, il braira, ils brairont, il condizionale presente, il brairait, ils brairaient, il participio presente, brayant, il participio passato, brait, ed i tempi composti;

bruire (rumoreggiare, frusciare):
si usa l’infinito, il presente indicativo, il bruit, l’imperfetto indicativo, il bruissait, ils bruissaient, il participio presente, bruissant;

clore (chiudere, recingere):
presente indicativo, je clos, tu clos, il clôt, ils closent, tutto il futuro, je clorai, ecc. , il condizionale presente, je clorais ecc. il participio presente, closant ed il participio passato clos, più i vari tempi composti;

éclore (sbocciare, schiudersi):
le terze persone del presente indicativo, il éclot, ils éclosent, del futuro e del condizionale presente, il éclora, ils écloront, il éclorait, ils écloraient, del congiuntivco presente, qu’il éclose, qu’ils éclosent; il participio passato éclos ed i tempi composti;

faillir (mancare):
su usa il passé simple, je faillis, al futuro e condizionale, je faillirai, ja faillirais, ad congiuntivo presente, que je faillisse, al participio passato, failli, e nei tempi composti;

férir:
solo all'infinito nella locuzione, sans coup férir, ed al participio passato nella locuzione, féru d’amour;

frire (friggere):
Si usano solo le tre persone singolari del presente indicativo, je fris, tu fris, il frit, il futuro ed il condizionale, je frirai, ecc. je frirais, ecc., il participio passato, frit ed i tempi composti. Per i termpi mancanti si usa faire frire;

gésir (giacere):
solo il participio presente gisant, il presente indicativo, il gît, nous gisons, vous gisez, ils gisent, tutto l’imperfetto indicativo, je fisais, ecc.

ouïr (udire):
solo l’infinito, il passé simple, j’ouïs, tu ouïs, ecc. , il participio passato, ouï ed i tempi composti;

quérir (andare in cerca di):
si usa solamente all’infinito, retto dai verbi aller, venir, envoyer;

sourdre (sorgere, zampillare):
solamente all’inifinito, ed al presente indicativo, il sourd.

Il superlativo

I superlativi

 
Si forma utilizzando l’aggettivo o l’avverbio
-très-

esempio:
très riche, straricco;
très beau, bellissimo.


Sono anche utilizzati altri avverbi, che sono portatori di particolari sfumature enfatiche:
-fort, bien, tout, extrêmement, excessivement-, ecc.

esempio:
fort important, importantissimo;
bien jeune, molto giovane.


Esistono anche forme di superlativo a sé stanti, derivate dal latino, come: éminentissime, sérénissime, grandissime, savantissime, ricchissime, rarissime.

Non esistono i superlativi irregolari come in italiano e latino, vedi: massimo, minimo, ottimo; questi verranno tradotti utilizzando trés e l’aggettivo non superlativo.

Il superlativo relativo

Si forma
come in italiano, ponendo davanti al comparativo di maggioranza (o minoranza) l’articolo determinativo, o una preposizione articolata.

esempio:
il -di- viene tradotto letteralmente, e non usando -que-;

il più dolce dei ricordi,
le plus doux des souvenirs;

In francese questa costruzione deve sempre essere preceduta dall’articolo, mentre in italiano è possibile dire ad esempio: meno spesso possibile.

(il) meno spesso possibile,
le moins souvent possible;



Con l’aggettivo possessivo é possibile invece omettere l’articolo:

il mio migliore amico;
mon meilleur ami.


Quando il superlativo è di tipo avverbiale, e utilizza quindi dei sostantivi determinati, si usa sempre l’articolo -le- e si utilizza -de- partitivo davanti agli oggetti:

egli poté nuotare con la massima forza e con il minimo rumore,
il put nager avec le plus de force et le moins de bruit.

Il verbo " esserci " (il significato di y in francese)

Il verbo esserci



Il verbo “esserci” o “esservi”, nel significato di “esistere”, “trovarsi”, “essere presente”, si traduce in francese in due maniere:

1) Con una costruzione personale, utilizzando il verbo -être- accordato al soggetto;

2) Con una costruzione impersonale, utilizzando il verbo -avoir- alla terza persona singolare con -il- soggetto grammaticale, ed utilizzando nei tempi composti il participio passato invariabile;

Si utilizzano differentemente a seconda del caso:

Quando il soggetto si trova prima del verbo, allora si usa la costruzione personale:

misi istintivamente la mano in tasca, per accertarmi se la chiave c’era ancora,
je mis instinctivement la main dans ma poche pour m’assurer si la clef y était toujours;

ho verificato la cassaforte, tutti i miei gioielli, tutti i miei pizzi ci sono,
j’ai vérifié le coffrefort: tout mes bijous, toutes mes dentelles y sont.

Si usa ancora questa costruzione quando il soggetto è pronome personale:

voglio mangiar tutto finchè ci sono,
je veux tout manger pendant que j’y suis;

che vuoi! Ci siamo, dobbiamo pur rimanerci:
que veux-tu! Nous y sommes, il fautes bien y rester;

ci sarà anche lui,
il y sera lui aussi;

non c’è,
elle n’y est pas;

c’eri anche tu?
Y était-tu toi aussi?

Quando vi è un “che” restrittivo, si utilizza invece la costruzione impersonale:

il n’y a que luiou moi qui puissions vous tirer d’embarras;

elle répondit qu’il n’y avait qu’elle.

Si utilizza la costruzione impersonale quando il soggetto, a meno che sia un pronome personale, sia dopo il verbo:

il fondo al giardino, ai due angoli, vi sono due fontane,
au fond du jardin, aux deux angles, il y a deux fontaines;

tra le foglie c’erano strani fruscii,
parmi les fouilles il y avait des bruissements étranges;

non c’era nessuno alla stazione,
il n’y avait personne à la gare;

vi fu un forte temporale,
il y eut un fort orage;

ci sono state lunghe discussioni,
il y a eu de longes discussions.

Nelle proposizioni esclamative, dopo -combien- o -que-, nelle interrogative, che siano introdotte da -quel-, -qui-, -que-, -qu’est-, -ce que-, -combien-; nelle proposizioni relative (sempre introdotte da -que-):

che cosa c’è?
Qu’y a-t-il?
Qu’est-ce qu’il y a?

Che interesse c’è a farvi mettere in mente tutta quella roba?
Quel intérêt y a-t-il à vous faire rappeler tout cela?

I grandi calori che vi sono stati,
les grandes chaleurs qu’il y a eu;

quante persone c’erano?
Combien de personnes y avait-il?


Quando “esserci” significa “essere presente”, si utilizza sempre la costruzione personale:

quelli che ci sono possono restare,
ceux qui y sont peuvent rester;

l’impressione davanti ad un paesaggio o ad un libro dipende de quello che vi è e da quello che vi si mette,
l’impression devant un paysage ou devant un livre dépend de ce qui y est et de ce que l’on y met.

Quando il soggetto é rappresentato da -en- si utilizza la costruzione impersonale:

ce n’erano di ogni modello,
il y en avait de tous modéles;

non ce ne sono più,
il n’y en a plus.


Quando si utilizza un verbo servile insieme a “esserci”, es: possono esserci, si utilizzano entrambe le forme, -y être- o -y avoir-, ma nella seconda si inserisce il verbo servile.

vorremmo proprio esserci,
nous voudrions bien y être!

Possono esservi dubbi su una questione così chiara?
Peut-il y avoir des doutes sur une question si claire?

Non vedo che merito ci possa essere (o possa esserci),
je ne vois pas quel mérite il peut y avoir.

-Il y a- indica quanto tempo è trascorso da una certa azione, e corrisponde a “or sono” o a “fa”:

il y a quarante ans,
quarant’anni fa (or sono);

il n’y a pas longtemps,
non molto tempo fa;

il y a longtemps que nous nous connaissons,
ci conosciamo da molto tempo;

il y a trois quarts d’heure que je le lui dis,
da tre quarti d’ora glielo sto dicendo;

Si utilizza anche -il est- per -il y a-:

il est des moments où tout semble changé autour de nous;

il n’est rien que ne puissent effacer des larmes sincères;


Si utilizzano le seguenti locuzioni:

l’indomani, c’era un bel sole,
le lendemain, il fasait un beau soleil;

c’era un gran vento,
il fasait un grand vent;

ci siamo! (ad un momento positivo o negativo)
Ça y est!

Tant’è...
Tant y a que...

Non c’è che dire,
il n’y a pas à dire;

è il caso di...
il y a lieu de...

avete (non avete) indovinato (capito),
vous y êtes (n’y êtes) pas.

lunedì 16 giugno 2014

Le preposizioni articolate

Le preposizioni articolate

Gli articoli le e les preceduti dalle preposizioni à e de si trasformano in preposizioni articolate (les articles contractés). Occorre precisare che tutte le altre preposizioni restano separate.





Singolare
Plurale
Maschile

À + le = au

À +l’ = à l’


De + le = du

De + l’ = de l’


À + les = aux




De + les = des

Femminile         









 À  la

À l’


De la

De l’



À+ les = aux




De + les = des

Nous demandons un renseignement à la fille.          Je parle au garçon.
Chiediamo un'informazione alla ragazza.              Parlo al ragazzo.

Il habite  aux Antilles.                                             Je téléphone du Brésil.
Abita alle antille.                                                    Telefono dal Brasile.

Ils parlent des cousins et des amis.                         Il parle aux élèves.
Parlano dei cugini e degli amici.                             Parla agli alunni.


 Va comunque  notato che in francese, a differenza di quanto accade in italiano, si può trovare la preposizione semplice de, anzichè quella articolata, davanti ai nomi geografici femminili singolari o inizianti per vocale.

Les villages de (la) Provence     Les villes d'art de l'/d'Italie.

Inoltre, a differenza dell'italiano, le preposizioni articolate si usano in francese:
  • In alcune espressioni
          Je vais au théâtre.       Je joue aux cartes.     Je joue aux échecs.   Je joue aux dames.
          Vado al teatro.           Gioco a carte.            Gioco a scacchi.         Gioco a dama.
  • Con gli sport..
          Il joue au tennis, au football.
          Gioca a tennis, a calcio.
  • Con gli strumenti musicali.
          Je joue du piano, de la guitarre.
          Suono il piano, la chitarra.


Ora mettiti alla prova!





Le preposizioni articolate

Le preposizioni articolate

Completa queste semplici frasi con la preposizione articolata corretta

C'est le caier prefesseur

Je suis travail

Je parle medecin

Tu est Pays-Bas

Je parle amis

Je téléphone garçon

Je joue volley

J'aime l'air campagne

J'aime les gents Irlande du Nord

Nicola va gare

Je parle directrice